Il primo gennaio 2006 è entrato in vigore il "Codice dell'Amministrazione Digitale" (
D. Lgs. 82/2005). Le norme contenute nel Codice hanno l'obiettivo di facilitare e stimolare l'utilizzo delle nuove tecnologie all'interno della Pubblica amministrazione e nei suoi rapporti con i cittadini e le imprese. Secondo i dati diffusi dall'Ufficio stampa del Ministero per l'innovazione e le Tecnologie, sono 35 milioni i certificati prodotti annualmente dalle pubbliche amministrazioni con un costo per i cittadini di circa 13,50 euro per ciascun certificato. Cittadini e imprese, grazie all'utilizzo delle nuove tecnologie, potrebbero risparmiare oltre 400 milioni di euro.
Nelle fattispecie disciplinate dal nuovo Codice un ruolo fondamentale è svolto dalla ''firma digitale''. Questo strumento consente, infatti, un effettivo e maggiore utilizzo degli strumenti informatici e telematici nella gestione della documentazione elettronica, determinando un sensibile snellimento nell'attività della Pubblica amministrazione, e garantendo la tutela nei rapporti tra quest'ultima e i cittadini o le imprese.
Cos'è la firma digitaleLa firma digitale è l'equivalente informatico di una tradizionale firma apposta su carta. La sua funzione è quella di attestare la validità, la veridicità e la paternità di un documento, inteso in senso lato, come una lettera, un atto, un messaggio o, in generale, qualunque file di dati.
Nello specifico si tratta di un particolare tipo di firma elettronica qualificata, basata su un sistema di chiavi crittografiche correlate tra loro, (una pubblica e una privata). Questo consente al titolare tramite la chiave privata e al destinatario tramite la chiave pubblica, di rendere manifesta e di verificare la provenienza e l'integrità di un documento informatico o di un insieme di documenti informatici.
Il funzionamento del sistema è garantito dalla presenza di terze parti (gli Enti certificatori) che assicurano l'associazione univoca tra la chiave pubblica da usare per la verifica e il titolare della corrispondente chiave privata. Tale associazione si basa sull'emissione di un certificato digitale, che avviene solo dopo l'identificazione e la registrazione certa del richiedente.
Gli Enti certificatori hanno il compito e la responsabilità di:
- garantire l'associazione firma digitale - titolare,
- pubblicare sul proprio sito l'elenco dei certificati delle chiavi pubbliche dei titolari che si sono avvalsi dei loro servizi di certificazione,
- mantenere aggiornato l'elenco pubblico dei certificati sospesi o revocati.
Il
D. Lgs. 10/2002 ha attribuito al documento sottoscritto con firma digitale, nei casi in cui la firma è basata su un certificato qualificato e creata con dispositivo sicuro, l'efficacia probatoria del documento sottoscritto e riconosciuto, per cui il titolare, per disconoscere il documento redatto con tale strumento, dovrà attivare il complesso procedimento della querela di falso. Questo permette di firmare un documento informatico con la stessa validità di una firma autografa.
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